Il dominio degli Appiani

Il predominio dei Pisani sulle acque del Mar Tirreno, soprattutto dopo la loro vittoria nella famosa battaglia delle Baleari nel 1104, non era gradita ai Genovesi i quali provarono più volte ad attaccare l’Elba per tutto il XII secolo. Nel periodo pisano, l’Elba riavviò le sue attività estrattive, con esportazione del ferro e del granito. In questo periodo sorsero all’Elba anche le Chiese di Santo Stefano a Bagnaia, l’abside di San Michele a Capoliveri e la Chiesa di San Pietro e Paolo a San Piero in Campo.

Alla fine del trecento, la dinastia degli Appiani, (signori di Piombino, Pianosa e Montecristo), succedettero ai Pisani e regnarono all’Elba fino alla metà del VI secolo. Molti furono i tentativi di invasione da parte dei Pirati e dei Genovesi in questo periodo storico, ma un attento controllo delle fortificazioni isolane permise agli appiani la continuità governativa, tante furono infatti le riparazioni alle fortezze, e vennero rafforzate anche le protezioni, con la costruzione della Fortezza del Giogo a Rio.

Marciana, divenne la sede degli Appiani, la quale visse un fiorente periodo storico. La residenza degli Appiani è ancora oggi ben conservata all’interno dell’abitato del paese, così come la zecca ricavata sotto all’edificio, dove venivano coniate le monete con il metallo ricavato dalle miniere di ferro dell’Elba.

Nei due anni dal 1501 al 1503, l’Elba venne governata dal Duca Valentino, ma grazie ad una successiva alleanza tra il regno di Napoli e la famiglia degli Appiani quest’ultimi rientrarono in possesso dell’isola. Il periodo che va dal 1500 al 1538 è interessato da feroci e numerosi attacchi da parte dei pirati turchi con il temuto Khayr al-Din (Barbarossa) e da suo fratello maggiore Aruj. L’Elba si ricorda dell’incursione che saccheggiò e distrusse Rio e Grassera e della deportazione di una parte di prigionieri a Tunisi in seguito liberati da una spedizione di Carlo V nel 1535

I francesi intanto si erano alleati con i mori, e Cosimo de’ Medici incomincia a guardare sempre con più interesse al piccolo stato di Piombino e all’isola d’Elba, perché importanti avamposti per il controllo del Mare e la conquista del Mar Mediterraneo. Barbarossa, alleatosi alla Francia, ordinò una spedizione diretta verso il Mar Tirreno proveniente da Costantinopoli, questa fu l’occasione giusta per i fiorentini per mandare rinforzi allo stato di Piombino Nel 1544 il feroce Pirata Barbarossa, dopo aver trattato con gli Appiani la restituzione di un giovane prigioniero turco, attacca ferocemente l’isola, mettendola a fuoco da Ferraja (Portoferraio) a Capoliveri fermandosi solo davanti all’inespugnabile Castello del Volterraio dove nel frattempo si era rifugiata parte della popolazione. Questo massacro convisse gli Appiani a trattare la restituzione del prigioniero in cambio della partenza del feroce pirata Barbarossa.

In seguito le grandi risorse finanziari di Cosimo de’ Medici, fecero si che Carlo V gli affidi lo Stato di Piombino e l’Elba, nonostante le amicizie ed i legami che legano gli Appiani agli Spagnoli.

Torre del Giove

Torre del Giove

Si presenta oggi come una parte di castello diroccato in posizione panoramica vicina a Rio nell'Elba.

Torre di Marciana Marina

Torre di Marciana Marina

Torre di avvistamento, di epoca pisana è situata sul porto di Marciana Marina.

Fortezza Pisana di Marciana

Fortezza Pisana di Marciana

Antica Fortezza domina il paese di Marciana, oggi luogo anche di eventi e celebrazioni matrimoniali.

Zecca di Marciana

Zecca di Marciana

Antica fonderia, dove venivano coniate le monete emesse dai principi Appiani e Ludovisi.

Torre degli Appiani

Torre degli Appiani

Antica torre costruita per volere di Giacomo V Appiano per difendere il paese di Rio Marina.

Chiesa di Sant’Ilario

Chiesa di Sant’Ilario

Situata nel centro del borgo storico di Sant'Ilario nel comune di Campo nell'Elba. 

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