Villa delle Grotte

La Villa romana delle Grotte, con i suoi resti da sempre visibili ha dato il nome al promontorio su cui sorge in posizione panoramica di fronte al porto di Portoferraio dalla quale dista circa 5 km, in un’area oggi protetta che anche nei secoli passati non è stata oggetto fortunatamente di interventi costruttivi.

La villa romana delle grotte venne costruita nell’ultimo quarto del I secolo a.C, su un’area di due ettari, dove all’andamento naturale del terreno vennero realizzati imponenti terrazzamenti al fine di creare uno spazio necessario all’impianto di una villa organizzata in forme architettoniche compatte a blocco di un podium in parte naturale ed in parte artificiale, la quale ospitava un complesso termale completo di calidarium e frigidarium.

Il livello del pianoro originario, venne destinato alla parte residenziale della villa, e ad un ampio giardino rettangolare che si estendeva verso la collina. L’edificio della villa, venne realizzato interamente in opus reticolatum, una tra le tecniche costruttive più note nell’antica Roma. Ai piedi del promontorio sono presenti i resti in granito di un piccolo approdo privato che permetteva di raggiungere la villa direttamente dal mare.

L’asse centrale del nucleo abitativo era costituita da un ampio bacino poco profondo, di forma rettangolare che misurava circa 24 metri e terminava su un’estremità con esedre curvilinee. La vasca era circondata su tre lati da un ampio spazio aperto che ospitava un bel giardino delimitato da un portico colonnato decorato con un fregio di lastre di terracotta a rilievo.

L’acqua che serviva ad alimentare la grande fontana, proveniva da una cisterna situata a monte che era alimentata per mezzo di un antico acquedotto romano costruito con tubi di terracotta, alimentato da una sorgente del Monte Orello.

Tutto il quartiere residenziale era accuratamente decorato e le stanze erano affrescate o rivestite di marmi colorati in gran parte marmi bianchi, palombino e cipollino dell’Elba. Cornici in stucco, decoravano il punto di congiunzione tra soffitto e parete. I pavimenti erano realizzati con mosaico a tessere bianche e nere, mentre nelle stanze di maggior prestigio le pavimentazioni erano caratterizzate da formelle in marmo o pietra che creavano motivi a nido d’ape, reticolo o stella.

Venne scavata dal 1960 al 1964 dall’archeologo Giorgio Monaco e risulta l’unica delle tre ville d’otium rinvenute all’Elba a non aver subito negli anni sovrapposizioni edilizie. Il ritrovamento nel 2014 di numerosi reperti negli scavi effettuati in località San Giovanni e nella stessa Villa Romana, hanno portato a scoprire che probabilmente la villa apparteneva a Marco Valerio Massalla del’antica e presitgiosa famiglia dei Valeri.

Purtroppo al momento la villa non è visitabile.

Villa della Linguella

Villa della Linguella

Resti di un'antica villa romana sorta tra il I secolo a.C. ed il III secolo d.C. all'ingresso del porto di Portoferraio.

Villa di Capo Castello

Villa di Capo Castello

In posizione panoramica domina da Capo Castello il mare ed il paese di Cavo

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