Santuario Madonna delle Grazie
COME RAGGIUNGERE IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE GRAZIE
Dalla piazza del paese di Capoliveri, si segue la strada provinciale per circa 3 km che scende verso il mare in direzione delle località Madonna delle Grazie, Pareti, Innamorata. Si giunge al Santuario della Madonna delle Grazie seguendo le indicazioni stradali che si trova nella località omonima a circa 100 metri di distanza dal mare. L’attuale strada, che dal paese giunge al Santuario, ripercorre il sentiero che nel 1792 i monaci francesi profughi dalla Francia rivoluzionaria realizzarono come ringraziamento per l’ospitalità ricevuta nel romitorio annesso al Santuario.
INFORMAZIONI SUL SANTUARIO
Edificato nel XVI secolo, in un periodo di transizione che vede il declino del Rinascimento e l’albeggiare del Barocco, presenta una pianta a croce latina, sormontata da una piccola cupola, "a squame" , con un campanile in stile orientale. La facciata del Santuario presenta un portale sovrastato da un arco interrotto ed uno scudo con l’iniziale della Madonna. Contiguo alla chiesa è presente un edificio a due piani che ospita le stanze che fino all’800 ospitavano i monaci romiti ed i fedeli e la sacrestia, dove sono conservati interessanti ex voto che testimoniano le tante grazie ricevute dagli abitanti di Capoliveri (capoliveresi) che sono sempre stati riconoscenti all'immagine di Maria, infatti la corona che risplende sulla testa della Vergine è adornata con pietre preziose donate nel 1960 dalla cittadinanza di Capoliveri, mentre la cornice ornamentale fu regalata 3 anni dopo dai minatori.
All’interno si può ammirare un meraviglioso soffitto a cassettoni oggi piccolo gioiello d’arte antica, affrescato dal pittore elbano Eugenio Allori. Sopra l’altare maggiore in marmo rosato e onice è conservata al centro un olio su tavola di piccole dimensioni raffigurante la Vergine assisa, seduta su una panca con una Bibbia in mano e il bambino addormentato al suo grembo con ai lati le figure dei Santi Giuseppe e Giovanni Battista che si porta in segno di silenzio il dito indice alla bocca, dal quale gesto nasce il nome del Santuario. La preziosa opera è attribuita a Marcello Venusti (1512-1569), allievo di Michelangelo che realizzò l’opera d’arte probabilmente su disegno di un bozzetto che il grande maestro aveva dato ai suoi allievi. Attualmente l’opera originale è custodita in un luogo più sicuro e all’interno del santuario vi è esposta una fedele copia.
Sugli altari delle cappelle laterali è presente una statua di legno raffigurante Santa Lucia e un dipinto che ritrae Sant’Anna, mentre sopra l’ingresso principale si trova un organo settecentesco realizzato dal maestro pistoiese Filippo Tronci.
La costruzione dell’edificio sacro è riconducibile alla fine del Cinquecento, ma probabilmente l’impianto originario risale al medioevo con una pianta più semplice probabilmente di una cappella romana con l’orientamento apposto a quello dell’attuale Santuario.
Sembra che il romitorio servisse da punto di appoggio ai Monaci di San Mamiliano di Montecristo, nei loro viaggi tra l’isola d’Elba e l’isola di Montecristo, tanto che sarebbero stati proprio essi a fondare il successivo santuario, dopo che l'abbazia della loro isola fu messa a ferro e fuoco dai pirati barbareschi.
Alcune leggende narrano che la nascita del santuario si deve al famoso quadro che venne ritrovato sulla spiaggia vicina e portato in paese, che miracolosamente tornò al punto originario di ritrovamento dove venne costruito in seguito il santuario. Altre leggende raccontano che i Monaci di San Mamiliano di Montecristo, giunsero sul luogo e trovarono rifugio in una piccola grotta adiacente all’attuale santuario, costruendovi un romitorio.
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